EDUCAZIONE INNOVATIVA: EURYDICE E RELAZIONE SULL’INSEGNAMENTO IN EUROPA

Eurydice:

nuova relazione sulle carriere nell’insegnamento in Europa

 

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

 

La Commissione Europea ha pubblicato la nuova relazione sulle “Carriere nell’insegnamento in Europa”, che riporta i dati dalla rete Eurydice.

Il “Eurydice network” supporta e facilita la cooperazione europea per quanto concerne l’apprendimento permanente, fornendo informazioni sui sistemi educativi e sulle linee guida in 38 paesi (i 28 Stati membri più altre dieci nazioni affiliate) e producendo studi su tematiche comuni ai sistemi educativi europei.

La rete Eurydice è composta da 42 uffici nazionali, posti nei 38 paesi ingaggiati nel programma Erasmus+ e da una base di coordinamento, situata a Bruxelles: la EACEA (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency)

Sulla base dei dati forniti dalla suddetta rete, la Commissione Europea, evidenzia nella sua relazione che, benché nella maggior parte dei paesi europei, vi sia, o si prevede che ci sarà, una carenza di insegnati negli anni a venire, molti di loro non stanno pianificando sul lungo termine come gestire questa situazione.

A tal riguardo, Tibor Navracsics, Commissario per l’Istruzione, la Cultura, i Giovani e lo Sport, ha dichiarato:

«Gli insegnanti sono fondamentali per il futuro dei nostri bambini.

L’Europa ha insegnanti di altissimo livello, ma l’interesse per la professione sta diminuendo e la carenza di personale abbassa la qualità dell’istruzione.

Invito quindi gli Stati membri a investire in carriere nell’insegnamento che richiamino i candidati migliori, che offrano maggiore prestigio e più opportunità e che consentano una crescita professionale e la progressione dall’assunzione alla pensione.

Questa nuova relazione ci spiega che cosa stanno facendo i paesi e che cosa potrebbero fare di più, per raggiungere questo obiettivo. La Commissione è pronta a sostenerli».

Inoltre, nel maggio 2017, la Commissione ha promulgato una comunicazione dal titolo “Sviluppo scolastico ed eccellenza nell’insegnamento per iniziare la vita nel modo giusto”, che proponeva azioni a livello dell’UE per sostenere le riforme dell’istruzione degli Stati membri, al fine d’affrontare le sfide che si mostrano, quanto mai, urgenti: uno studente su cinque mostra serie lacune nei processi di lettura, d’analisi e di deduzione; i concetti di uguaglianza e parità sociali si mostrano ancora deficitari (diseguaglianze socio-economiche e di genere, per esempio); un tasso d’abbandono prematuro degli studi ancora molto alto ed altre problematiche.

Uno degli obiettivi delineati consiste nel raggiungere l’eccellenza nell’insegnamento e nell’apprendimento.

Pertanto, è necessario che insegnanti e dirigenti scolastici siano adeguati e ben preparati e che i meritevoli ricevano il sostegno e il riconoscimento che meritano.

Le persone e i giovani in particolare, rappresentano la massima priorità europea.

Pertanto, un’educazione d’alta qualità è decisiva, per garantire possibilità e prospettive di vita migliori, sviluppo economico e coesione civica e valoriale.

In quest’ottica, le strutture educative devono giocare un ruolo pilota nell’apprendimento permanente.

Concludendo, i Ministri europei e le parti interessate, riunitisi appena un mese fa in occasione del “Primo Vertice Europeo sull’Istruzione”, hanno confermato che è fondamentale lavorare ad un’agenda comune per ammodernare e garantire maggiore sostegno alla professione di insegnante.

 

 

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