MICHELANGELO – INFINITO: recensione al film

MICHELANGELO – INFINITO

 

UN CAPOLAVORO DI REGIA, UN’ESTASI PER GLI OCCHI E L’ANIMA

 

IN SALA DAL 27 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

MICHELANGELO – INFINITO, in sala dal 27 settembre per soli sette giorni, per la regia di Emanuele Imbucci, è una pellicola, assolutamente, da non perdere.

Infatti, il film risulta essere un prodotto tecnicamente perfetto, registicamente solido, tecnologicamente avanzato, magistralmente interpretato, di fortissimo impatto emotivo e visivo.

Insomma, mostrandosi come l’evoluzione dal documentario cinematografico, al film documentato e avvalendosi di effetti digitali visivi estremamente sofisticati e di riprese in ultra-definizione 4K HDR, Michelangelo – Infinito s’approssima all’assoluta perfezione.

Tuttavia, prima di darvi le note tecniche ed eccezionali di questo film che si rivela un vero e proprio evento cinematografico, voglio dirvi come l’ho vissuto io.

"Kainós Magazine® Michelangelo Infinito recensione"
Ph by Lucky Red

Un intenso, profondo, vibrante, Enrico Lo Verso apre il film, regalandoci il più vivo e vero Michelangelo che si possa desiderare.

«La pietra non va piegata al volere dell’uomo, va spogliata da ciò che la opprime»

Così, con queste parole, da una location senza tempo, Michelangelo, prende per mano lo spettatore e lo conduce dentro la sua vita, i suoi pensieri, i moti della sua anima e dentro la sua arte.

"Kainós Magazine® Michelangelo Infinito recensione"
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A tal proposito, voglio spendere qualche parola su questo luogo da cui Michelangelo ci parla, rievocando i suoi ricordi. Un terreno Aldilà, che la produzione chiama “il limbo di Michelangelo”.

Infatti, la narrazione si svolge all’interno di una cava di Marmo di Carrara dove il Maestro si recava a scegliere i suoi marmi.

Ciò che risalta è la rigorosa geometria: spigolosa, squadrata e i toni freddi del marmo e della luce.

Personalmente, ho trovato questo “limbo” la più geniale trasposizione cinematografica del Mito.

Difatti, Michelangelo, l’uomo, non è più; ma, di fatto, è ancora.

Ciò, perché da umano s’è fatto mito, attraverso il suo genio e l’immortalità dei suoi capolavori, in cui ha trasposto la sua stessa anima.

A tal riguardo, penso che il messaggio non potesse essere passato in maniera più sublime.

Di controcanto, la dimensione storico-artistica, è affidata ai colori caldi d’un grande teatro ellittico, che ricalca i teatri anatomici del XVI secolo.

"Kainós Magazine® Michelangelo Infinito recensione"
Ph by Lucky Red

Da qui, un rassicurante Giorgio Vasari, magistralmente interpretato da Ivano Marescotti, accoglie il pubblico.

Con voce calda e ammirazione profonda, ci narra, appunto, i fatti storici, della vita del Maestro.

A tal riguardo, il Vasari, fu pittore, architetto, nonché rinomato storico dell’arte.

Inoltre, fu autore delle Vite de’ più eccellenti Pittori, Scultori ed Architettori, dove, con parole sublimi descrive Michelangelo come un dono del «benignissimo Rettor del Cielo» che «clemente volse gli occhi a la terra», perché grandi cose venissero da lui compiute e insegnate.

"Kainós Magazine® Michelangelo Infinito recensione"
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Peraltro, il Vasari ebbe la fortuna di conoscere personalmente Michelangelo, o meglio «Michele Agnolo» e il suo genio.

Tuttavia, quello che, davvero, travolge e stravolge l’anima di chi guarda è la sensazione d’entrare, letteralmente, dentro le opere di Michelangelo.

Le inquadrature indugiano sui particolari, sui dettagli, accarezzano il marmo.

Ne consegue, che la sensazione sia quella di toccare la pietra.

Anzi, di esserne, letteralmente, parte formante.

In più, è tutto così vivido, coinvolgente, realistico, che ho potuto quasi sentire il marmo respirare, prendere vita. Quella stessa vita che Michelangelo sentiva battere dentro ai suoi blocchi di pietra.

"Kainós Magazine® Michelangelo Infinito recensione"
Ph by Lucky Red

In aggiunta, il film ripercorre fedelmente i cambiamenti della decorazione della Cappella Sistina dal 1508 al 1543.

Ovvero, dall’anno della commissione di Papa Giulio II di sostituire le decorazioni esistenti, all’anno di conclusione del Giudizio Universale.

Soprattutto, vengono riprodotte le giornate lavorative dell’artista.

Inoltre, grazie alla lettura d’un’estesissima bibliografia, dei documenti relativi alla commissione messi a disposizione dai Musei Vaticani, nonché degli scritti stessi che Michelangelo ha lasciato di sé, come le Lettere e Rime, il film ci offre una ricostruzione unica del personaggio e del suo operato.

Ad esempio, la scena che ci ripropone la realizzazione del Cristo Giudice, al centro del Giudizio Universale, ci svela la tecnica esecutiva utilizzata da Michelangelo, detta “a spolvero”.

Ovvero, la riproduzione su un cartone preparatorio della figura da disegnare a grandezza naturale.

Quindi, il cartone veniva perforato lungo i contorni del disegno e applicato sull’intonaco fresco.

Successivamente, veniva tamponato con un sacchetto di polvere, in modo da farla passare attraverso i fori, lasciando la traccia del disegno preparatorio sul muro.

Esattamente, l’emozione nel vedere questo film è tale, da rasentare la commozione più sincera. Sublime.

Michelangelo – Infinito è un capolavoro assoluto.

"Kainós Magazine® Michelangelo Infinito recensione"
Ph by Lucky Red

A questo punto, è doveroso darvi alcuni dettagli tecnici su questa grandiosa pellicola.

La produzione ha richiesto quasi due anni di lavoro, otto mesi di pre-produzione, quindici set, due mesi di riprese, dieci mesi di post produzione, oltre settanta ore di girato e duecento persone coinvolte, oltre a sei luoghi storici legati alle opere di Michelangelo: Firenze, Roma, Città del Vaticano, Milano.

In conclusione, voglio chiudere con una curiosità.

Trattasi d’una coincidenza piuttosto simpatica: il 28 agosto del 1498, Michelangelo firmava il contratto per la Pietà Vaticana, per la di cui realizzazione, si recò alle Cave di Carrara.

Lo stesso giorno; ma del 2017, iniziavano le riprese di Michelangelo – Infinito sul set di quelle stesse cave di Marmo Carrara.

 

 

Trailer per gentile concessione Lucky Red:

 

 

 

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