DAL NULLA AL SOGNO la mostra alla Fondazione Ferrero

DAL NULLA AL SOGNO

 

DADA E SURREALISMO

DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO BOIJMANS VAN BEUNINGEN

 

 

PRESSO LA FONDAZIONE FERRERO AD ALBA

DAL 27 OTTOBRE AL 25 FEBBRAIO 2019

Ingresso gratuito

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

Ha inaugurato la mostra Dal Nulla al Sogno Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Beuningen di Rotterdam, presso la Fondazione Ferrero ad Alba.

L’esposizione, curata da Marco Vallora, sarà aperta al pubblico dal 27 ottobre al 25 febbraio 2019, con ingresso gratuito.

Pregevoli le opere esposte, molte delle quali in prima visione assoluta in Italia e molto interessante il taglio che è stato dato alla mostra, inquadrandola nel periodo e nel contesto storici e soprattutto, nell’ideologia sottesa e nella spinta pulsiva che videro la nascita del movimento Dada e quindi, il suo esaurirsi e l’affermazione del Surrealismo.

Inoltre, ho trovato di grande pregio le didascalie che spiegano con precisione il percorso permettendo al visitatore di orientarsi in quello che si dipana, a mio avviso, come un viaggio nell’ideologia attraverso l’arte.

In più, la mostra s’arricchisce di materiale multimediale, come spiega lo stesso curatore, Marco Vallora, che la rende ancora più ricca e completa.

Personalmente, ho amato molto questa mostra, pur non essendo affatto un’appassionata del Dadaismo. Questo, ritengo sia molto significativo sul valore di quanto proposto.

Il docu-film esclusivo che ha introdotto la visita all’esposizione, cala il visitatore nell’deologia e nel periodo.

Infatti, con le avanguardie e il Dadaismo, l’arte si sovverte. È un’antiarte.

La guerra porta uno scenario di morte e di desolazione in Europa.

Di fronte a tanta violenza e a tanto dolore, l’artista preferisce annullarsi, scomparire.

Difatti, Dada non vuol dire nulla, è una sorta di capriccio.

Il Dadaismo esplode al Cabaret Voltaire di Zurigo.

Passando per i “rifiuti” di Schwitters si arriva all’annientamento, al nichilismo totale, per entrare nella fase “onirica” , nella dilatazione del tempo e dello spazio del Surrealismo.

Ma, lascio alle parole di Marco Vallora l’illustrazione della mostra e del percorso espositivo:

«La maggior parte dei capolavori provengono dal Museo Boijmans von Beuningen di Rotterdam e sono esposti in Italia per la prima volta in assoluto (…).

In un’esposizione profondamente ragionata e articolata, la Fondazione presenta una nuova mostra internazionale in occasione del suo appuntamento biennale con la grande arte. (…)

Avevo opere obbligate perché importanti e significative e la via cronologica era limitante. (…)

Così ho consultato la biblioteca del Museo di Rotterdam e ho deciso d’esporre i quadri senza addentellati storici; ma solo attraverso la qualità delle opere, creando stanze per argomenti (…).

I riferimenti sono continui in un dialogo ora armonico e ora contrastante (…), riflettendo alcune delle problematiche e dei temi che contribuiscono a segnare i confini tra la poetica nichilista dadaista e quella più propositiva del Surrealismo. (…)

Questa mostra, unica nel suo genere, si contraddistingue dalla precedenza per la sua multimedialità e la presenza di oggetti: libri, poesie, riviste, filmati, foto,tutti legati ai due movimenti (…).

Siamo nel 1916. Ciò che la gente vede e vive è guerra, morte, fame.

(…) Il concetto d’arte classica non ha più senso in questo contesto. Ne scatta il rigetto della bellezza, il rifiuto dell’arte decorativa e rassicurante e della figura dell’artista come padrone della sua opera (…).

Al contrario, l’opera d’arte che, ormai, non è quasi più, né un’opera, né arte, deve suscitare sentimenti d’inquietudine, di turbamento, d’incertezza (…).

Ne consegue che, il Dadaismo sia dirompente. Brucia tutto.

Nulla” indica proprio tutto questo.

Dada è contro Dada. Essendo un movimento contro tutto, è giusto che sia, anche, contro se stesso (…). Il Dadaismo distrugge tutto, anche se stesso. (…)

Ovvio che, poi, si debba risalire la china.

(…) Spostandoci verso il Surrealismo e il suo mondo onirico, troviamo una sorta di novo inizio dopo l’annichilimento e il rifiuto radicale del Dadaismo.

Per questo motivo, la parola “Sogno” significa, qui, libertà, ma anche, introspezione e penetrazione dell’inconscio (…)».

Invece, del Museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam, dalla di cui collezione giunge la maggioranza delle opere, ce ne parla il direttore, Sjarel Ex:

«Il museo è dedicato al Surrealismo dagli anni ’70 (…).

(…) Sir Edward James (milionario, poeta, scultore e mecenate britannico, n.d.r.) fu dipinto da Magritte, quadro esposto qui in mostra.

Da quel momento, divenne il più grande collezionista, mercante d’arte, nonché mecenate del movimento surrealista.(…)

Divenuto amico di Dalì ne organizzò la prima grande mostra a Rotterdam, da cui il legame col nostro museo.

Questa mostra rappresenta la prima occasione di far uscire queste opere dal nostro museo per ché vengano proposte e fruite in un museo diverso, in un paese diverso(…).

Inoltre, il nostro museo si sta anche ingrandendo.(…)

Infatti stiamo costruendo, accanto all’edificio principale, un padiglione tutto nuovo, che inaugurerà nel 2021.

Esso rappresenterà il primo deposito al mondo interamente esposto al pubblico e ospiterà l’intero patrimonio del museo, che, ad oggi, ammonta a 151000 opere (…)».

 

 

 

 

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