EDGE FESTIVAL: OGGI IL VERNISSAGE DELLA MOSTRA DI FELICE TAGLIAFERRI

“DARE FORMA AI SOGNI”

 

INTERVISTA AL MAESTRO D’ARTE FELICE TAGLIAFERRI

 

LE MANI E IL CUORE: L’ESPOSIZIONE SPIEGATA DALL’ARTISTA

 

 

"Kainós Magazine® Edge Festival: mostra Dare forma ai sogni Felice Tagliaferri "
Felice Tagliaferri – Ph by Elena Savino per Edge Festival

di Elisa Pedini

 

 

Oggi, alle 17:30, inaugurazione della mostra “Dare forma ai sogni” dello scultore Felice Tagliaferri, presso l’Ex-Fornace in Alzaia Naviglio Pavese 16, a Milano (Municipio 6), nell’ambito della manifestazione “Edge Festival 2018 – Oltre le barriere”.

 

Felice Tagliaferri è un artista non vedente di fama internazionale. Si è diplomato Maestro d’arte all’Istituto d’Arte di Ancona.

Quindi, s’è specializzato in scultura con il Maestro Nicola Zamboni, per completare la sua formazione coi maestri scultori di Carrara.

Soprattutto, Felice Tagliaferri  ha sviluppato un suo modo straordinario di fare arte, che lo ha imposto agli onori della cronaca sia a livello nazionale che internazionale.

"Kainós Magazine® Edge Festival: mostra Dare forma ai sogni Felice Tagliaferri "
Felice Tagliaferri, Specchio, particolare, marmo, 2012 – Ph by Elena Savino per Edge Festival

Infatti, partecipa a mostre e concorsi a livello internazionale, simposi, installazioni e ha dato vita a numerose sculture di piazza in differenti città italiane.

In più, collabora con il Museo Tattile Statale Omero, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, i Musei Vaticani, l’Accademia di Brera, l’Accademia di Roma, la Collezione Guggenheim di Venezia, Ca’ la Ghironda Modern Art Museum.

Inoltre, è dotato d’un’anima vibrante, che è percepibile soltanto stringendogli la mano e che pulsa dentro le sue opere.

In aggiunta, Felice è tremendamente ironico, sottile. Infatti, dopo poco che parlavo con lui, mi sono resa conto di come lui fosse l’unico in grado di “vedere”, veramente, il mondo, le persone, la realtà e di quanto tra i due, la cieca, invero, fossi io.

Per tale ragione, ho ritenuto importante che lui stesso vi parlasse di questa mostra, che è, davvero da vedere e da toccare, col cuore e con le mani.

 

 

D: Felice, potresti raccontarci, innanzi tutto, cosa ti ha portato all’Edge Festival?

FT: L’incontro con Martina Gerosa, una delle anime di questo Festival, mi ha portato qua. Ci siamo conosciuti cinque anni fa a Milano, in occasione di una mia personale presso la chiesa di San Marco. È stato un incontro importante, un’affinità di desideri e di pensieri. Il desiderio di conoscere le reciproche diversità e il pensiero d’includere tutte le particolarità delle diversità, essendo, Martina, persona con disabilità uditiva. Da lì, è iniziata la nostra collaborazione.

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Felice Tagliaferri, La forza dell’amore, marmo, 2014 – Ph by Elena Savino per Edge Festival

D: “Dare forma ai sogni” non è solo il titolo della mostra, è molto di più, è il tuo motto. Un’arte che nasce dall’anima e dalla mente per farsi materica. Ci potresti spiegare cos’ha significato per te questo percorso?

FT: Ha significato tutto. Innanzi tutto, perché significa dare forma al mio sogno. Quando mi sono avvicinato all’arte e ho capito che volevo fare l’artista. Ecco, quello era il mio sogno e ce l’ho fatta. Ho studiato, ho imparato, con lavoro duro, fatica e sacrificio e ce l’ho fatta. Vorrei che vedendo questa mostra tutte le persone fossero invogliate a imparare delle cose per arrivare a realizzare i loro sogni, andando oltre i loro limiti.

 

D: È un messaggio davvero bellissimo, Felice. In visione di questo augurio, se tu volessi consigliare al pubblico delle opere su cui concentrare maggiore attenzione quali suggeriresti?

FT: Due opere in particolare. La prima è la “Vita”. Si tratta d’un’opera astratta perché tu vedi solo una sfera di marmo. Al fine di comprenderla appieno devi chiedere aiuto, devi farti guidare da me. La seconda è l'”Uomo che si scolpisce da solo”. Vedi quest’uomo che esce dal marmo e che con martello e scalpello si da forma. Attraverso la volontà e la fatica, lui si scolpisce da solo, esce fuori.

 

D: Direi che alla luce di tutto questo, non resta che chiederti un consiglio su come godersi appieno la mostra.

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Mostra “Dare forma ai sogni” – Ph by Elena Savino per Edge Festival

FT: Sì, ecco, è importante questo.

Al di là del fatto che io sia non vedente e che pertanto il tatto, per me, sia fondamentale.

Questa è una mostra in cui le sculture sono da toccare, da vivere, da sentire.

Proprio in forza del fatto che io per primo uso il tatto, qui, la tattilità è ancor più messa in risalto, è fondamentale.

Senza il tatto è una mostra a metà.

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Mostra “Dare forma ai sogni” – Ph by Elena Savino per Edge Festival

Se non si toccano le sculture, non si può vederle davvero. Ad esempio, se “La carta dei diritti” non venisse toccata, non ci si potrebbe accorgere della scritta sul retro, poiché essa non è visibile all’occhio; ma solo alla mano.

Inoltre, un’altra cosa importante è che sarò affiancato da Stefano, una persona non udente bilingue, quindi se arriveranno dei visitatori sordi, ci sarà lui come mediatore in lingua LIS, cioè il linguaggio dei segni, perché la mostra, già installata in uno spazio senza barriere, sia, veramente, accessibile a tutti.

 

 

 

 

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