RICORDANDO L’AULA: KAINOS® E IL BUSINESS

RICORDANDO L’AULA:

terza puntata

 

 

"Kainós Academy® Lezioni di Business and Management"

KAINÓS® E IL BUSINESS

 

 

IL BUSINESS, LA COMUNICAZIONE E LA VERA FORMAZIONE EFFICACE.

 

 

TORNEREMO PRESTO INSIEME!

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

 

Scrivere questo articolo non è stato semplice, perché le realtà aziendali e professionali incontrate sono state molte e approcciare il lavoro di formazione nell’area Business non è cosa da poco.

Infatti, se pensate a quanto è stato detto su un’aula di privati, definendola un magnifico viaggio tra mondi, quando si parla di realtà professionale, parliamo, innanzi tutto di affari e poi parliamo di un “mondo”, che deve essere un corpo unico, all’interno del quale si muovono altri mondi.

Praticamente, fare formazione nell’area Business significa avere la consapevolezza che è come entrare nel nostro sistema solare.

Laddove, il sole è la nostra struttura: Studio o Azienda che sia e i pianeti che orbitano intorno ad esso e dentro tale sistema, sono le persone che la compongono. Ciascuna con la sua orbita, ma strettamente collegati tra loro.

Nella pratica, andare a costruire un corso di formazione nell’area Business significa: primo, conoscere affondo il “mondo” Studio/Azienda e la filosofia con cui è stata fondata e che la anima; secondo, se, cosa, come e perché è cambiato qualcosa nel tempo; terzo: da quanto tempo i futuri corsisti lavorano dentro tale “mondo” e ultimo, ma primo per importanza: gli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso la formazione e per quali scopi, presupposti e presupponendi, essa vada concepita.

Volutamente, ho lasciato gli obiettivi come punto ultimo perché sono la vera spina nel fianco quando andiamo a creare un corso professionale.

Generalmente, mi trovo davanti a nebulose non meglio identificate, o peggio, a veri e propri voli pindarici.

Allora, mi siedo col Cliente e aiuto a focalizzare, con estrema chiarezza ed esattezza, gli obiettivi più significativi e pertinenti al suo business.

Inoltre, bisogna far comprendere che la formazione gioca un ruolo importantissimo negli affari ed essa va costruita con coscienza perché fornisca nozioni e crescita, sfruttabili dallo Studio/Azienda in plurimi modi, nel breve, medio e lungo termine.

Ho deciso, per questo articolo, di parlare dell’argomento che più è stato richiesto ed erroneamente definito: Business English.

In verità, questa definizione, non è esattamente la più corretta. Né linguisticamente, né concettualmente.

Primo, non esiste in nessuna lingua del mondo il registro “Business”.

Il registro linguistico professionale è il “Formal” che, in inglese, segue regole rigide e molto ben precise.

Secondo, aspetti plurimi e importantissimi entrano in gioco e possono segnare la differenza tra un affare concluso e uno andato a monte.

Pertanto, la corretta definizione sarebbe: business communication.

Infatti, se si vuole un corso di business communication è perché ci s’interfaccia con l’estero, giusto?

Magari perché i Clienti sono anche stranieri, o perché s’esporta, o magari perché i futuri corsisti sono manager che hanno i loro team sparsi per il mondo, o tutto questo insieme.

Bene, consentitemi di fare un esempio brevissimo, ma estremamente significativo.

Molti anni fa, un amico mi domandò un suggerimento.

La situazione era la seguente: un suo parigrado tedesco lasciava l’azienda per andare a fare altro e gli era stata organizzata una festa. Scopo del suggerimento richiesto: che regalo gli facciamo?

Il suo team, totalmente privo di formazione seria, pensava “all’italiana” e pertanto, “italiani” erano i suggerimenti. Il mio amico era confuso e molto poco convinto.

«Fai bene ad avere dubbi – gli dissi – il tuo collega è tedesco, non pensa come noi. Se gli regali una lampada, una penna o un orologio, per quanto costosi e di design, non verranno minimamente apprezzati. Finiranno in un cassetto, nella migliore delle ipotesi. Devi pensare come un tedesco e quindi, se sai quale sarà la sua futura occupazione, come suppongo, regalagli qualcosa di design italiano, quindi bellissima e originale; ma assolutamente, UTILE e PRAGMATICA».

Risultato: il suo regalo fu in assoluto il più apprezzato, tanto da portare alla commozione più sincera il collega tedesco.

Chiarito il punto?

Ora, l’esempio è relativo a un regalo banale.

Tuttavia, pensate al danno quando non c’è in ballo un regalo; ma il business, il denaro, gli affari.

Questo, s’insegna a un corso di business communication: per un verso il registro linguistico; ma, per l’altro, come e cosa comunicare con le culture con cui i corsisti s’interfacceranno.

In tutto questo, che fa parte del “sistema” Studio/Azienda, bisogna inserire la comprensione e quindi, la gestione, di ogni singolo pianeta che lo compone.

Infatti, la regola fondamentale del business secondo cui, se vuoi l’attenzione di qualcuno devi parlargli di quello che piace a lui, con un codice a lui comprensibile e con modalità a lui familiari, non può e non deve mai, per nessun motivo, essere dimenticata in aula.

Quindi, didattica e interventi vanno modulati affinché, ciascuno si senta accolto e mai forzato in alcun modo e aderisca, per suoi volontà ed entusiasmo, all’orbita che occupa nel “sistema solare” e sia orgoglioso d’occuparla.

Soprattutto, i discenti vivono e constatano, subito, dentro e fuori dall’aula e dallo Studio/Azienda, i benefici straordinari della formazione e della crescita.

Dunque, i risultati tangibili diventano il miglior motore per motivarli a dare, sempre di più, il loro meglio e le risate tutti insieme saranno la migliore spinta per non vedere l’ora di rientrare in classe.

Poi, certo, la pignoleria della sottoscritta, potrebbe indurre a crisi d’ilarità isterica e portare alla produzione di meme:

"Kainós Magazine® Ricordando l'aula: Kainós e il Business _Corsi di Business"
Ph by archivio privato Kainós Acdemy®

Tengo con orgoglio a precisare che questa splendida produzione dei miei amatissimi pupils d’uno Studio professionale, troneggia in pompa magna in aula, in Accademia.

Amo troppo!!!

A prestissimo, con un’altra aula!!!

 

 

Ricordando l’aula:

prima uscita

seconda uscita

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