Auguri per la tua morte: recensione

"Kainós Magazine® Auguri per la tua morte recensione"AUGURI PER LA TUA MORTE

 

 

QUANDO PER VIVERE UNA VITA DEVI MORIRE PIÙ VOLTE

 

 

Recensione al film

 

di Elisa Pedini

 

 

AUGURI PER LA TUA MORTE, uscito il 9 novembre nelle sale italiane, per la regia di Christopher Landon, è una pellicola, assolutamente, da non perdere. Il regista, conosciuto per realizzare horror che non sono semplicemente pellicole usa e getta, punta sempre a realizzare progetti che possano offrire uno sguardo critico sulla società senza mai perdere l’importanza dell’intrattenimento del pubblico.

Anche questa volta, la regia di Landon non delude e seppur AUGURI PER LA TUA MORTE, si presenti come un horror, è, a mia opinione, un vero thriller, dalla struttura solida, intelligente, non privo di suspense e anche di divertimento. Questo equilibrio, gestito con sapiente leggerezza, rende il film decisamente gradevole e fluido. Molto ben delineata, anche, la “filosofia” che sottende la pellicola e che trovate nell’approfondimento a essa dedicato.

Nel linguaggio cinematografico, il percorso di maturazione interiore della protagonista, si traduce, nella ripetizione continua della stessa giornata. In questo caso, il giorno del suo compleanno. Il cinema non è nuovo a questo tipo d’espediente per sottolineare l’iterazione di comportamenti opinabili. Già solo leggendo la sinossi di AUGURI PER LA TUA MORTE, non si può non pensare al geniale “Ricomincio da capo” con Bill Murray e che, infatti, viene citato, con ironia, alla fine del film stesso.

In AUGURI PER LA TUA MORTE, la protagonista è Tree Gelbman, una studentessa molto bella e corteggiata, che, naturalmente, fa parte d’una confraternita. Tuttavia, la ragazza è altezzosa, arrogante e distanziante. Il suo egoismo e il suo opportunismo la conducono a comportamenti che badano solo ai suoi interessi, ferendo tutte le persone che la circondano. La sera del suo compleanno, Tree, viene brutalmente uccisa. È il principio d’un incubo. La ragazza sarà obbligata a rivivere quella giornata e la sua morte, fino a quando non scoprirà chi è il suo assassino e il movente, che lo spinge a ucciderla.

La genialità di AUGURI PER LA TUA MORTE s’estrinseca nel modo con cui il regista gestisce questa ricerca. L’introspezione psicologica della protagonista è ben curata e la sua maturazione passa per tutti gli stadi emotivi, che vengono, mano a mano, esplicitati nei dialoghi, in modo particolare, in quelli con Carter, studente nello stesso Campus di Tree e in quello col padre.

Ad un certo punto, Tree è convinta d’aver risolto l’enigma e si attiva per cercare di porre fine al suo incubo.

Tuttavia, lo spettatore non riesce a simpatizzare con la felicità della protagonista. C’è qualcosa che non torna. Eppure, tutto sembra essere perfetto e l’impressione è quella che il film sia giunto al termine. Non è così. Nulla è finito. Il colpo di scena cambia il ritmo del film. La tensione sale in modo direttamente proporzionale al nervosismo della protagonista.

La struttura solida di AUGURI PER LA TUA MORTE è, a questo punto, ben evidente.

Mi sono sentita totalmente coinvolta e l’ansia, di conoscere lo svolgimento degli eventi, era all’apice. Landon, però, gestisce, magistralmente, l’attesa del finale, mantenendo sempre un’atmosfera leggera e dosando, con sapienza, i tempi e le scene. Ad ogni climax di tensione, risponde un anticlimax rilassante, quando non, decisamente, ilare.

Risulta molto fresca, convincente e spontanea l’interpretazione dei due protagonisti: JESSICA ROTHE (“La La Land”), nel ruolo di Tree e ISRAEL BROUSSARD (“The Bling Ring”), nella parte di Carter.

 

Gallery per gentile concessione di Upimedia:

 

 

Approfondimenti:

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AUGURI PER LA TUA MORTE”: LO SCHEMA DELLA REITERAZIONE NELLA CINEMATOGRAFIA

 

 

 

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