Il Barbiere di Siviglia: recensione alla prima all’Arena 2023
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
di Gioachino Rossini
Recensione alla prima
GRANDISSIMO SUCCESSO PER IL TERZO TITOLO IN CARTELLONE
DEL 100° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL
UN CAST D’ECCEZIONALE BRAVURA
NELL’INCANTEVOLE ALLESTIMENTO DI HUGO DE ANA
di Elisa Pedini
Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, melodramma buffo in due atti, su libretto di Cesare Sterbini, tratto dall’omonima commedia di Pierre Beaumarchais, è il terzo titolo di questo 100° Opera Festival dell’Arena di Verona.
Amatissima opera buffa, che coniuga il teatro goldoniano e quello della comédie française del periodo rivoluzionario, andando a evidenziare la problematica generazionale del tempo attraverso il tono umoristico leggero e delicato, tipico del Rossini, inserendo la vicenda in una terra ai tempi considerata misteriosa ed esotica: la Spagna.
Nell’allestimento geniale di Hugo de Ana, che cura regia, scenografia, luci e costumi che già vi descrissi, si ricrea quel gioco magico d’un altrove senza tempo, ove, nel labirinto incantato del jardin de l’amour, s’estrinseca alla
massima potenza il gioco dell’intrigo d’amore e dell’equivoco e di quella sublime comicità rossianiana: leggera; ma incisiva, delicata; ma potente.
Uno spettacolo tutto da gustare.
A questo punto, mi piace indulgere, in modo particolare sulla bravura del cast.
Infatti, un’esecuzione incantevole e tecnicamente di pregio seduce e trascina il pubblico.
Parto da lui, Figaro, interpretato dallo straordinario baritono Dalibor Jenis.
Esattamente, la sua voce profonda, potente, calda, nitida, dal timbro brunito e dal registro ampio; ricco di accenti e variazioni, nonché di coloriture variegate, unita a un fraseggio ottimo, fa decisamente tremare le vene.
Inoltre, un personale virile, massiccio, sensualmente misterioso, che Dalibor sa usare con sapienza e con una certa arte attoriale, gli permette di mettere in scena un Figaro reale, seducente e assolutamente irresistibile.
Incantevole!
Così, ammalia il pubblico con la cavatina Largo al Factotum dove passa con naturalezza dal tono incisivo, all’ironico, all’annoiato dalle mille richieste.
Insomma, un Figaro decisamente credibile e umano.
Altra ben sublime performance è quella del tenore Antonino Siragusa, che ci porta in scena un palpitante Conte d’Almaviva.
Considerato, non a caso, il tenore rossiniano per eccellenza, ci regala un Conte perfetto, a tutto tondo.
Infatti, la sua voce sicura, solida, potente, dal registro ampio e chiaro, dal timbro squillante e dal colore variegato, unita a un fraseggio perfetto, gli permettono di trasmettere emozioni profonde al pubblico, che sa ben accompagnare con movimenti calibrati e presenza scenica.
Così, il tono si fa suadente e sognatore nella cavatina Ecco, ridente in cielo… (Atto I) e trascina l’intero pubblico nel suo stesso anelante sogno d’amore.
Ma, romantico e crescentemente appassionato nella canzone Se il mio nome saper voi bramate… (Atto I).
Da brividi, Jenis e Siragusa nel duetto All’idea di quel metallo (Atto I). Mitici!
In più, altra performance decisamente vivida e convincente è quella che ci offre il basso Michele Pertusi nel ruolo di Don Basilio.
Infatti, fa letteralmente vivere il Maestro in tutta la sua ipocrisia e bassezza, giocando con le variazioni di registro e colore che la sua voce spessa e suadente gli consente e altrettanto dicasi per le modulazioni di tono che sa farsi cupo, severo, brunito e poi, quel tanto che basta acuto per trasmettere quel senso di viscidità che trasuda Basilio.
Ecco, che allora, esce e vive, potente il personaggio a tutto tondo nell’aria La calunnia è un venticello. Esecuzione, sublime, perfetta!
Inoltre, ritroviamo con soddisfazione di orecchie e anima, il grandissimo Carlo Lepore, che ancora una volta ci regala una pregevole interpretazione di Bartolo.
Eccellente, come sempre, incanta di nuovo e sempre nell’aria di Bartolo A un dottor della mia sorte.
Infine, nel ruolo di Rosina, troviamo un altro nome a noi noto, che si conferma straordinaria: la mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya.
Interpretazione deliziosa, con la sua voce sicura e potente dal timbro chiaro che spazia dal caldo allo squillante, ci dona una squisita fanciulla, frizzante e impertinente nella cavatina Una voce poco fa.
Ma, anche astuta e fragile nel duetto Figaro/Rosina Dunque io son…tu non m’inganni. Eccezionale!
Completano il cast de’ Il Barbiere di Siviglia un’eccellente Marianna Mappa nel ruolo di Berta, Nicolò Ceriani in quello di Fiorello/Ambrogio, Lorenzo Cescotti che interpreta un ufficiale e naturalmente il Coro e il corpo di ballo di Fondazione Arena.
A dirigere dal podio, con grande freschezza e leggerezza è stato il Maestro Alessandro Bonato.
REPLICHE DE’ IL BARBIERE DI SIVIGLIA:
GIUGNO ALLE ORE 21:15 |
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30/06 |
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Conte d’Almaviva Antonino Siragusa Figaro Davide Luciano Bartolo Carlo Lepore Basilio Michele Pertusi |
Rosina Vasilisa Berzhanskaya Berta Marianna Cappa Fiorello/Ambrogio Nicolò Ceriani |
LUGLIO ALLE ORE 21:00 |
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13/07 |
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Conte d’Almaviva Antonino Siragusa Figaro Davide Luciano Bartolo Alessandro Corbelli Basilio Michele Pertusi |
Rosina Vasilisa Berzhanskaya Berta Marianna Cappa Fiorello/Ambrogio Nicolò Ceriani |
22/07 |
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Conte d’Almaviva Dmitri Korchak Figaro Nicola Alaimo Bartolo Alessandro Corbelli Basilio Michele Pertusi |
Rosina Marina Viotti Berta Marianna Cappa Fiorello/Ambrogio Nicolò Ceriani |