EDUCAZIONE INNOVATIVA: IL PERSONAGGIO: INTERVISTA A FELICE TAGLIAFERRI

L’ARTE D’INSEGNARE L’ARTE: «DARE FORMA AI SOGNI»

 

 

 

INTERVISTA A FELICE TAGLIAFERRI

 

 

 

 

di Elisa Pedini

 

 

 

Per l’ultimo appuntamento di questo Anno Accademico con la rubrica “Il personaggio” su “Kainós Magazine®”, voglio presentarvi un uomo straordinario: Felice Tagliaferri.

Per chi ci segue con fedeltà, Felice è un artista già noto perché è stato già protagonista d’un’intervista a lui dedicata, in occasione della sua mostra per un grande evento milanese, che abbiamo seguito come testata.

Tuttavia, l’eclettismo e la genialità di Felice, non si esauriscono nella sua arte, ma si estendono verso gli altri nel modo a noi più caro: l’insegnamento.

Infatti, Felice non è solo un artista non-vedente di fama internazionale, che, con duro lavoro e passione, ha sviluppato un suo modo straordinario di fare arte; ma ha anche ideato un suo particolarissimo metodo d’insegnamento della scultura, riassunto nel suo motto “Dare forma ai sogni” e di cui ci parla in quest’intervista.

La sua scuola si chiama Chiesa dell’Arte e i suoi corsi sono aperti a tutti, proprio come ci spiega lui stesso.

Ora, lascio al Maestro d’Arte Felice Tagliaferri il piacere di parlarci della sua didattica.

 

 

 

D: Felice, potresti raccontarci come e quando è nato il tuo desiderio d’insegnare?

FT: Ho incontrato l’arte tramite uno scultore bolognese. Ho trovato una tale gioia nell’arte che ho cominciato a desiderare di far provare al mondo il piacere di creare.

"Kainós Magazine® Educazione Innovativa: Il Personaggio: intervista a Felice Tagliaferri"
Felice Tagliaferri, Specchio, particolare, marmo, 2012 – Ph by Elena Savino

Così, è cominciato tutto. Ho iniziato con piccoli laboratori di scultura.

Oggi, tengo corsi e laboratori d’arte anche nelle università straniere.

I miei corsi sono rivolti a tutti: a bambini, ragazzi, anziani, vedenti e non-vedenti, a studenti, insegnanti, artisti, ma anche a chi, semplicemente, desidera approcciare e conoscere il mondo dell’arte.

Infatti, per me, l’arte è universale e deve essere libera e accessibile a tutti.

 

D: “Dare forma ai sogni” è il tuo motto, che ci hai spiegato ampiamente in una precedente intervista; ma è anche il tuo metodo d’insegnamento.

La tua è un’arte che nasce dall’anima e dalla mente per farsi materica.

Potresti per favore spiegarci come applichi tutto questo alla didattica?

FT: Quello che, innanzi tutto, tiro fuori ai miei studenti è la passione.

Infatti, è quella il motore che spinge verso la creatività, nell’arte, soprattutto. La passione porta ad affrontare la fatica, il duro lavoro, il sacrificio, che culminano nel profondo piacere di vedere materialmente realizzato ciò che avevi in testa e nel cuore.

"Kainós Magazine® Educazione Innovativa: Il Personaggio: intervista a Felice Tagliaferri"
Ph by Elena Savino

Per ottenere ciò, uso un approccio molto pratico.

Lo scopo è tirare fuori agli studenti la loro interiorità, perché è l’umanità che conta.

In altri termini, la prima cosa che m’interessa è la forza delle emozioni e della comunicazione corporea. L’energia che si sviluppa tra corpi, tra esseri umani.

Poi, su questa base, insegno la scultura.

Per me, la tattilità è tutto, ma è anche un potente mezzo di comunicazione per chiunque.

Quindi, porto a sviluppare, nel caso di studenti vedenti, o reinterpretare, nel caso di studenti non-vedenti, il senso del tatto, perché esso divenga un potente mezzo d’esplorazione, un aiuto all’apprendimento, un mezzo di comunicazione e relazione e poi, naturalmente, il mezzo della creazione artistica, che, ad ogni modo, è comunicazione essa stessa.

 

D: Felice, facendo corsi in giro per il mondo e interfacciandoti con studenti di ogni tipo, come hai specificato, come cambia, se cambia, la tua didattica?

C’è qualcosa di più difficile da insegnare, o qualcosa di più difficile da apprendere in base al target?

FT: Il mio metodo d’insegnamento è uguale per tutti e sinceramente non ho rilevato nessun particolare aspetto che risultasse in qualche modo più difficile.

Infatti, comunico con le persone con la bocca, il sorriso e il corpo.

"Kainós Magazine® Educazione Innovativa: Il Personaggio: intervista a Felice Tagliaferri"
Felice Tagliaferri, La forza dell’amore, marmo, 2014 – Ph by Elena Savino

Ciò consente di creare un legame empatico e molto tattile.

La comunicazione corporea è importantissima, perché il corpo umano parla e non sa mentire.

Ne consegue che il contatto fisico sia indispensabile e innato nell’essere umano.

Ad esempio, nel 2014, ho partecipato a un progetto di laboratorio artistico in India. Non c’era alcuna possibilità di comunicare in lingua, eppure ci siamo capiti benissimo e molto divertiti.

Ecco, credo che sia molto significativo per far comprendere quanto sia potente il linguaggio corporeo.

 

D: Felice, tu sei incredibilmente poliedrico e utilizzi tantissimi materiali per la tua arte: creta, legno, pietra, marmo; ma qual è quello che prediligi?

FT: Nell’insegnamento, sicuramente, materiali duttili, come la creta, ad esempio.

Al contrario, personalmente, prediligo il marmo, in assoluto. È un materiale che significa impegno, fatica, sudore. Devi metterti lì, con tutto il corpo e lavorare.

Inoltre, si riescono a rendere particolari dettagliati. In più, il lavoro, una volta terminato, è definitivamente compiuto.

Al contrario, materiali come la creta, ad esempio, obbligano a un secondo passaggio, che è la cottura.

 

 

 

 

Rubrica “Il personaggio” uscite precedenti:

 

 

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